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Jump!
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Jump!

“Mi alzo, e niente mi abbatte.

Devi lottare coi pugni per ottenere qualcosa di vero.

Dici che non lo sai, non vuoi saperlo finché non si inizia.

Potresti anche saltare. Avanti Salta. Salta!”

 

Fa sempre un certo effetto leggere questo estratto dalla celebre canzone “JUMP” dei Van Halen.

Un messaggio che attraversa il tempo, restando contemporaneo.

 

È la nuova stagione che arriva, la voglia di uscire dall’ordinario, di stare insieme ed evadere definitivamente dal grigio, e non solo…

Una trasformazione dello stato attuale, per dare uno stacco da ciò che ci ha rappresentato, per un cambio di ritmo e di prospettiva.

 

Jump non ci dice da “COSA” saltare, concentra tutta la forza del suo messaggio nel “COME” farlo.

Un inno a compiere un gesto, così, improvviso, più o meno meditato, ma di farlo, e di farlo ora.

 

Pronti a saltare?

E allora JUMP!

 

Tutto pronto per quel gesto che, seppur per un solo attimo, ci consente di spiccare un volo e, tornando a terra, permette di sentirne la forza e l’energia messa in campo, scuotendoci tutte le cellule, dai piedi e su, su, fino ai capelli.

 

Un salto, per sentirsi vivi.

Jump ci mette in risonanza con un’energia comune, un desiderio incontenibile di fare, di gioire, di agire, di prendere coraggio, di andare.

Jump racconta il coraggio di prendersi un rischio e della scelta di compierlo in un primo gesto, espressione di intima forza e fiducia in se e nel contesto.

 

Non si tratta di “osare un po’ di più”, di fare un “passo avanti”, ma di saltare proprio.

È un distacco creativo e naturale dalla filosofia dello “stepbystep”, del procedere “un passo alla volta”, del “non fare il passo più lungo della gamba”.

Jump è un’attitudine diversa, più rischiosa, quella di staccarsi da terra con entrambi i piedi contemporaneamente, di perdere consapevolmente l’equilibrio e il contatto terreno, per acquisire con un solo gesto uno spazio maggiore, per andare oltre.

 

Effettivamente, se la vita avesse voluto che facessimo solo passi non ci avrebbe consentito di saltare …e parlando di natura… provate a convincere i canguri che è meglio camminare!

 

Jump è il potere della sospensione, dell’attimo da cogliere, dell’apice raggiunto, della positiva sensazione di vuoto, dell’eccitazione nel poter vedere oltre.

Nello stesso gesto ci permettiamo di elevarci e promettiamo di riportarci a terra.

 

La storia di Jump è particolare e curiosa, manifesto di come la vita ispiri, e di come la comunicazione possa trasformare il senso delle cose.

 

Si narra infatti che David Lee Roth, primo cantante del gruppo, ascoltasse già da tempo il reef storico inciso da Eddie Van Halen, di quasi 3 anni prima.

Un reef sperimentale e di rottura per l’epoca, energico e ricco di vita.

Sembra che David trovò l’ispirazione al testo della canzone durante la visione di un radiogiornale nell’edizione notturna, mentre ascoltava ininterrottamente la traccia di jump incisa strumentale. Sentì che in cui un tizio minacciava di buttarsi giù dalla cima delle Arco Towers di Los Angeles, e mentre tutta la folla gridava “Non buttarti”, David pensò dentro di se che almeno uno di loro avrebbe pensato “Salta! Dai fallo!”.

Il pensiero dello sviluppo del testo chiaramente non venne poi legato alla dinamica del “suicidio”; il testo venne destinato al coraggio di prendere a piene mani l’energia di quei momenti in cui ci poniamo davanti ad una scelta importante per Noi.

Jump sprona ad incanalare positivamente questa energia espressiva, a disposizione del coraggio nella vita, nel provare a fare ciò che si desidera davvero nei momenti di “rottura”.

 

Jump è fare un salto verso la propria felicità.

 

È così che ci sentiamo in questo momento, assumendoci il rischio di saltare per esprimere la nostra creatività, e perché oggi, per crescere un passo alla volta, non è sempre sufficiente camminare.

 

E allora Jump!

 

Lorenzo Gostoli

Michela Venturi
michelaventuri2@gmail.com
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