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A #spaziounder20 OCM c’era, c’è e… ci sarà!
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Spaziounder20 pesaro

A #spaziounder20 OCM c’era, c’è e… ci sarà!

Un bel momento di confronto marchiato Pesaro, per ascoltare le esigenze e le idee dei “teen ager” della città su argomenti che riguardano intrattenimento, cultura,
formazione e futuro. OCM, con tre relatori, non si è lasciata sfuggire l’occasione per condividere e offrire il suo contributo.

È successo il 21 maggio 2018, ma l’evento è ancora freschissimo; come le vere discussioni che interpellano, non tramonta. Come pane, le proposte lievitano, mentre le menti cuociono… Ancora. Quando il pane sa d’innovazione e condivisione, per sua natura, è fresco. I giovani a Pesaro ci sono e sono disponibilissimi a confronti alti, creativi e collaborativi. Il segno è positivo, ma guai se non fosse letto come una partenza, una buona partenza col piede giusto!

Una sinergia tra Comune di Pesaro, ragazzi e professionisti della comunicazione, dell’innovazione e della formazione.

Officine Creative Marchigiane ha voluto aderire pienamente a #Spaziounder20, ossia “Gli stati generali dei giovani pesaresi”, ispirato alla figura emblematica e metaforica di Juri Gagarin: 27enne pioniere dello spazio ed eletto a modello per conquistatori di “spazi”, che ha coinvolto 100 ragazzi delle superiori. Un momento di ascolto attivo, vivace e fertile che ha messo in relazione il Comune di Pesaro (nella persona del suo Assessore alle Politiche Giovanili e allo Sport, Mila Della Dora) con i principali destinatari del suo futuro di servizi e possibilità: i ragazzi.

Sette i tavoli di lavoro e di discussione, sette i “topics” di interesse cittadino che hanno generato una significativa raccolta di idee, proposte e ipotesi progettuali che il Comune, attraverso importanti relatori e mediatori, ha “matchato” con gli studenti intervenuti.

Un evento deve essere solo l’inizio di un cammino da misurare, contandone i passi e da portare a traguardi concreti.

Ne parliamo per cercare di mantenere inalterato il clima e per certi versi l’entusiasmo provocato da un’iniziativa di qualità che denota un atteggiamento responsabile da parte del Comune verso i suoi utenti più importanti: quelli di oggi e di domani. A distanza di un paio di mesi, siamo molto lieti di tenere vivo quell’interesse che, ci auguriamo, potrà vederne messi in pratica i frutti.

Lo facciamo riordinando le esperienze dei nostri tre rappresentanti di OCM intervenuti nel vivo: Christian Ricciarini, Cristiano Andreani e Lorenzo Gostoli invitati come esperti o mediatori, rispettivamente nei tavoli Lavoro, Aggregazione e Sport.

Investire sulle proprie vere passioni, pensare che il lavoro non è solo quello che altri ti buttano (o non ti buttano) addosso, interessarsi al mondo delle start up, abbandonare vecchie categorie di pensiero, fare tesoro del passato e delle prassi, ma conoscere il digitale e classificare mestieri emergenti.

Christian Ricciarini, tavolo lavoro:
“Da #Spaziounder20, porto a casa una buona impressione, un’occasione di crescita nel dialogo con altri esperti e un osservatorio privilegiato su alcune dinamiche che riguardano i giovani (ma direi anche i meno giovani) a tu per tu con il lavoro, con la ricerca di lavoro e con il “senso” del lavoro percepito. L’età dei ragazzi conosciuti, li colloca in un orizzonte prospettico certamente ancora acerbo rispetto all’esperienza diretta sul lavoro, ai suoi problemi e, inevitabilmente, anche rispetto alle loro aspettative. È proprio da questo che noi di OCM traiamo una conferma alle nostre intuizioni costitutive come Start Up Innovativa: quando parliamo di lavoro, vediamo importante e urgente, anzitutto iniziare ad aggiornare il “vocabolario” di lavori oggi già esistenti in ambito internazionale, che attingono da mondi e da stili di vita digitali. Poi è assolutamente necessario un cambio di grammatica e di domande. Arriviamo da un’epoca (e in larga parte la viviamo ancora), in cui è normale e familiare chiedersi: “C’è lavoro?” e andiamo verso un presente / futuro in cui la domanda sensata è: “Facciamo il lavoro?!”. Questo è il messaggio che mi sento di lasciare sul tavolo per sintetizzare, in positivo, in attivo e in “startuppese”, il bel momento vissuto, e per testimoniare che OCM si sta muovendo per esplorare e praticare la seconda direzione di lavoro generativo”.

Geolocalizzare le risorse, comunicare le opportunità esistenti, imparare a parlare con i giovani e aiutarli a parlare tra loro.

Cristiano Andreani, tavolo aggregazione:
“La criticità più evidente che ho raccolto dai ragazzi è quella di una vera e propria assenza di mappatura delle risorse aggregative e, di conseguenza, la loro mancata conoscenza. Non è tanto che gli spazi non ci siano, ma se ne ignora diffusamente la loro esistenza e la loro “geolocalizzazione”. Approfondendo, i ragazzi seduti al mio tavolo, chiedono spazi liberi e gratuiti dove studiare, ma che a differenza delle biblioteche tradizionali offrano anche luoghi di condivisione e confronto. Quindi realtà integrate e “aumentate” che possano coprire tutte le loro necessità di formazione e interazione. Ho trovato ragazzi che ricercano possibilità di confronto con esperti per approfondire materie, discipline e curiosità. Non riconoscono più i locali (in senso classico): sono fuori dal loro target o proprio dal loro immaginario. Vorrebbero dei centri di aggregazione nel loro quartiere (in parte già esistenti), facilmente raggiungibili, dividendo la “routine” scolastica con il “tempo libero” (criticità nei confronti di forme di estensioni intrascolastiche). L’esperienza #Spaziounder20 è assolutamente positiva ed è stato un privilegio essere convocati dal Comune per fare un po’ la parte dell’orecchio, organo attento, sensibile, collegato al cervello e capace di percepire i battiti che salgono dal cuore”.

I ragazzi hanno ricchezze da (ri)scoprire: interiori e strutturali. Spesso ciò che cercano lo hanno già e sono interessati a quanto meno ci aspettiamo! #Spaziounder20 ottimo termometro!

Lorenzo Gostoli, tavolo sport:
“Una premessa di rilievo, di pluralità, eterogenea e stimolante! Preziosa la presenza di rappresentanze sportive e federative al tavolo (CONI e UISP): avevamo molte discipline e quattro istituti che hanno espresso attitudini e “forma mentis” completamente diverse, così come è stata equilibrata la presenza di ragazze e ragazzi. Da quanto è emerso, unisco anche il mio feedback a quello dei miei colleghi: i ragazzi non conoscono la città di Pesaro. Addirittura è stato curioso rilevare dalle loro domande che le risposte istituzionali già ci sono, intendo dire che le loro necessità avanzate sono già coperte da strutture funzionanti e da altre già previste dal Comune e quindi già in cantiere. Ho rilevato anch’io una distanza con la pubblica amministrazione, ma sono proprio le “criticità” ad aver reso prezioso questo osservatorio. È bastato “unire i puntini” e i ragazzi hanno iniziato a prendere consapevolezza del potenziale. C’è da fare! Tra le proposte emerse: un’app di mappatura della rete dei luoghi e dei servizi ad uso sport, che segnali e metta in share opportunità e vantaggi. L’app potrebbe implementare una piattaforma già esistente. I ragazzi sono molto interessati alle testimonianze di campioni, di società sportive d’eccellenza o di qualcuno che abbia raggiunto obiettivi alti. La domanda posta dall’esperto UISP: che cosa desiderano i ragazzi dallo sport, ha svelato propositività, spirito di iniziativa e autonomia attraverso un evento organizzato parallelamente dal complesso scolastico Mamiani a titolo “Sport e Psiche” dove sono intervenuti importati protagonisti dello sport a condividere la loro esperienza. Alto interesse, atmosfera frizzante e voto 8. Chapeau!

Alessandro Rocchi
arocchi@gmail.com
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